Il pastore di stambecchi
Una vita fuori traccia
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Narrado por:
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Edoardo Siravo
Sobre este áudio
Nella sua valle, sa il carattere di ogni canalone, di ogni balza di roccia. Riconosce le volpi, i camosci, le vipere, i gipeti. Può chiamare per nome ogni valanga. La montagna per Luigi Oreiller non è una sfida, né una prestazione. È la sua casa di terra e di cielo, un orizzonte a cui appartenere.
Luigi nasce nella povertà e cresce con la guerra. Valdostano ma "anche" italiano, trascorre i suoi 84 anni a Rhêmes Notre Dame, venti comignoli rubati alla slavina al fondo di una valle stretta e dal fascino selvatico, su un versante Parco del Gran Paradiso sull'altro riserva di caccia.
Da ragazzo, armato dalla fame, è cacciatore, contrabbandiere, manovale. Quando diventa guardiaparco e poi guardiacaccia, cambia sguardo. Dietro le lenti del cannocchiale, nelle lunghe solitarie giornate di appostamento ai bracconieri, diventa il signore delle cenge, segue il volo delle aquile e sperimenta un qualcosa di molto simile all'amore. Stagione dopo stagione, trasforma gli alberi in sculture, "scava" tassi e marmotte, parla con i cani, le mucche, le galline. A volte anche con gli uomini.
Quello di Oreiller è un mondo ormai perduto, travolto da una modernità senza pazienza, da un fiume di gente che torna ma non resta. Eppure, nei suoi occhi, nelle sue mani nodose e forti, tutto ha ancora memoria e lui ha memoria di tutto. Le sue parole, consegnate a chi, come Irene Borgna, le sa ascoltare, conducono lontano, fuori traccia, tra valichi nascosti. E segnano il tempo, come gli anelli di un tronco, come i cerchi sulle corna di un vecchio stambecco.
©2018 Ponte alle Grazie (P)2021 Adriano Salani EditoreResumo da Crítica
Dobbiamo essere grati a Irene Borgna per la delicatezza e la pazienza con cui ha saputo suscitare la fiducia di Louis, così da scioglierne la crosta rocciosa e ascoltarne non solo le parole, ma i battiti più profondi del cuore.
-- Enzo Bianchi
Esistono uomini che hanno ascoltato la montagna così a lungo da sentirne la voce. Quando poi questi uomini parlano, dopo una vita intera, è la montagna che parla attraverso di loro. Louis Oreiller parla con la voce della montagna e ascoltarlo riempie di meraviglia, ancora più che di nostalgia.
-- Paolo Cognetti