-
La danza degli gnomi e altre fiabe
- Narrado por: Daniela Pieri
- Duração: 2 horas e 45 minutos
Falha ao colocar no Carrinho.
Falha ao adicionar à Lista de Desejos.
Falha ao remover da Lista de Desejos
Falha ao adicionar à Biblioteca
Falha ao seguir podcast
Falha ao parar de seguir podcast
Experimente por R$ 0,00
R$ 19,90 /mês
Compre agora por R$ 9,99
Nenhum método de pagamento padrão foi selecionado.
Pedimos desculpas. Não podemos vender este produto com o método de pagamento selecionado
Sinopse
La Danza degli gnomi è un libretto leggero, piacevole e sereno, che raccoglie dodici fiabe, scritte per il Corriere dei Piccoli. Sono racconti che riappacificano l'uomo con la natura e l'ordine delle cose.
Il mondo delle creature magiche, delle fate e degli gnomi, il mondo dove gli animali parlano e dalle cui borse esce sempre oro, rappresenta il metodo allegorico di un meritevole servizio morale.
In queste tenere novelle, principi e principesse, figli e figliastri vengono compensati o puniti secondo giustizia ed equità, senza mercenari sconti di castigo. Qui vale la regola della correzione e della riabilitazione, ma non quella del raggiro e dell'ignoranza.
Gli eroi di queste avventure sono anime candide, temerarie, che lottano per l'affermazione di sé e per la vittoria dell'onestà. Oppure sono attori complessi, nati nell'errore, evoluti nel bene. L'insegnamento comune è quello virgiliano che l’amore vince tutto, che c'è possibilità di redenzione e che l’astuzia e l’intelligenza vanno adoperate con giustificazione.
Guido Gustavo Gozzano è stato un poeta e scrittore italiano. Il suo nome è spesso associato alla corrente letteraria post-decadente del crepuscolarismo.
Nato da una famiglia benestante di Agliè, inizialmente si dedicò alla poesia nell'emulazione di Gabriele D'Annunzio e del suo mito del dandy. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti che, poi, sarebbero stati denominati "crepuscolari", accomunati dall'attenzione per "le buone cose di pessimo gusto".
Morì a soli 32 anni di tubercolosi polmonare. Alla tubercolosi, che lo afflisse fin dal 1904, è collegato un viaggio in India nel 1912, intrapreso con la speranza di trovare nel clima di quel Paese un sollievo alla sua malattia.
Durante il suo soggiorno in India scrisse una serie di articoli, raccolti nel volume postumo Verso la cuna del mondo. Più importanti le sue raccolte in versi: La via del rifugio e I colloqui. Il mondo da lui descritto è quello provinciale, piccolo-borghese, visto con amore, ma allo stesso tempo con un certo distacco ironico.