L'orizzonte rosato del tempo
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Narrado por:
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Antonio Tintis
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De:
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Lillo Di Mauro
Sobre este áudio
"Quando scrivo poesia mi sento simile alle stelle che vagabondano nel cielo con la loro luce intermittente. La mia poesia vive di segni e di simboli, con la mia parola poetica annuncio eventi. Abito l’immaginazione, vi soggiorno, amo sedurre con le parole e i simboli per rendere sopportabile il mondo che incatena le nostre vite. Mi inabisso fino ai fondali del mondo e più in là nell’infinito, per scrutarne il mistero. Io scrivo poesia per salvarmi dalla mia dannazione, dal mio destino." Lillo di Mauro, poeta dalla sensibilità rara e sconfinata, torna con una raccolta di poesie cruda e potente, in cui il ricordo, sempre vivo, di un’infanzia turbata e compromessa si lega alla malinconia e allo stupore per un presente che si dimostra sempre segnato, irrimediabilmente, dal rimpianto. Nelle quattro sezioni che compongono questa silloge ritroviamo i temi della giovinezza, dell’amore e delle prime esperienze omosessuali vissute nelle periferie e nel segreto di Roma, grande teatro in cui si gioca la partita del proibito, ma dove matura anche il bisogno ribelle di uscire dall’ombra e, finalmente, di dire: è la parola, infatti, e la poesia ancora più di tutto, a diventare vero e forse unico strumento di redenzione e ordine in un universo distorto dalla nostalgia, dalla mancanza, dal tormento delle possibilità non esplorate. E solo la poesia può, con la forza liberatoria che le appartiene, opporsi al disfacimento del corpo e del tempo. In queste poesie – in cui si avverte, come avverte l’autore, l’eco delle letture che hanno accompagnato la sua fioritura poetica: da Rilke a Wilde, da Saba a Rimbaud, da Dickinson a Pasolini e Sandro Penna – il verso libero, le abbondanti e ordite metafore, i richiami alla natura, al suo fogliame, ai suoni e ai colori di un paeSaggio altro trasportano il lettore in una dimensione onirica, dove è possibile dichiarare la propria identità, nero su bianco, senza celare nulla di sé.
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