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Daniele Fior racconta la storia di Ali Baba accompagnato dalle composizioni orchestrali di Claudio del Vecchio: un dipinto intenso dal mondo orientale da Le mille e una notte in cui ci si immerge come in un sogno. La fortuna di Ali Baba è quella di essere un uomo buono e modesto, sospinto da uno spirito sincero; forse per questo la vita, attraverso mille peripezie e avventure pericolosissime, sempre gli sorride.

Che succede se un gruppo di cinque o sei inglesi si ritrovano attorno ad un fuoco, la sera della Vigilia di Natale come consuetudine, sorseggiando gin e whisky, per raccontarsi storie (assolutamente veritiere) di fantasmi? Succede che i fantasmi compaiono davvero, e all'ennesimo giro di gin, non ci sono più dubbi. Jerome K. Jerome stesso, con una sfrenata ironia britannica, prende le vesti del raccontatore in prima persona, riferendo di spiriti che più che farci morire dalla paura ci fanno morire dalle risate.

Anch'egli, in fondo al cuore, rideva: e gli bastava questo e non chiedeva altro. In questa natalizia storia di fantasmi Charles Dickens ci conquista da subito con la sua irriverente ironia, per farci poi scendere nel profondo dei segreti più teneri dell’animo di Scrooge, con passo talmente delicato che non ce ne accorgiamo nemmeno.

Si dia inizio! E che ci siano abbastanza assurdità! Bisbigliare con uccelli o bestie e credere per metà che sia tutto vero. Questa nuova edizione ampliata di Alice nel paese delle meraviglie reintegra alcune scene escluse dalla prima versione del 2017: in particolare vede tornare alla ribalta il personaggio della Duchessa; scene che al tempo abbiamo ritenuto essere un po' troppo "matte" per un pubblico piccino (consigliamo l'ascolto di questa versione dai 6 anni in poi).

Questo audiolibro è un diario che raccoglie una catena di eventi catastrofici, effetti indesiderati dei più nobili intenti di Giannino Stoppani, detto da tutti Gian Burrasca. Una valanga di sventure che pare non avere soluzione, fino a quando Giovannino viene spedito in collegio, dove finalmente mostrerà di che pasta è fatto. Quello che ci pare un disastro oggi forse prenderà un senso domani... forse.

La lettura di Daniele Fior è un flusso di coscienza dirompente, ironico, intimo e burrascoso; un fiume inafferrabile e inarrestabile, a cui il delicato e matematico pianoforte di Alessandro Scolz fa da contrappunto. Questo romanzo non è un'allegoria (come Melville sottolineava ardentemente), quanto invece lo specchio di quello che riconosciamo come allegoria in esso; Moby Dick è così carico di vita e frutto di una così pregna esperienza reale profonda, che sono la nostra vita e i significati che le attribuiamo a trovare una corrispondenza in esso.